Serafino M. Lanzetta, Secundum Cor Mariae. Esercizi spirituali ai sacerdoti, Cantagalli, Siena 2019, pp. 120, euro 14.
Dall’Introduzione (pp. 8-9):
Entriamo nel Cuore sacerdotale di Gesù, vero Santo dei Santi, dove troviamo accesso non solo in qualità di sacerdoti, ma soprattutto come olocausto d’amore, quando diventiamo noi stessi, con tutta la nostra vita, sacrificio per la Chiesa e per le anime da salvare. È vero, parole come “olocausto”, “sacrificio”, “anime da salvare”, sono divenute alquanto desuete nel nostro vivere quotidiano e perfino nella nostra teologia. Si ha paura, ad esempio, che “sacrificio” ci riporti all’Antico Testamento e all’idea di distruzione della vittima per essere accetta a Dio. La distruzione fa paura un po’ a tutti e per questo facciamo presto a tralasciare un lessico sacerdotale, che, in realtà, ben spiegato con l’ininterrotta Tradizione di fede, è davvero il cuore di tutta la nostra esistenza sacerdotale. Ripercorreremo le tappe del sacerdozio di Cristo e dell’offerta sublime del suo sacrificio per imparare nuovamente cosa significa propriamente essere sacerdoti. Lo faremo facendo tesoro in particolare dell’esegesi di uno dei massimi esperti della Lettera agli Ebrei, il Cardinale Albert Vanhoye, S.J., insignito della berretta cardinalizia da Benedetto XVI per i suoi meriti teologici.
Per Gesù essere sacerdote significa essere diventato lui stesso sacrificio. Solo così il Signore è diventato mediatore di un’alleanza nuova, inaugurata dall’offerta del suo Sangue prezioso. Sangue dell’alleanza e Spirito eterno sono le due direttrici sacerdotali lungo le quali si svolge il ministero salvifico del nostro Redentore. Egli è stato macinato nel frantoio della sua dolorosa Passione, «con forti grida e lacrime» (Eb 5,7), perché accogliendo il suo «Cuore nuovo», il suo Cuore sacerdotale, «reso perfetto» (Eb 5,9) nella sua sofferenza, potessimo avere la vita. Così siamo trasformati a nostra volta e diveniamo sacrificio spirituale (cf. 1Pt 2,5) per il vero «culto spirituale» (Rm 12,1). Siamo pienamente sacerdoti se diveniamo noi stessi in Gesù per mezzo del suo Spirito sacrificio per i fratelli.
In questa economia sacerdotale un posto specialissimo è da esser riservato alla Vergine Maria. Lei in modo unico ha collaborato con Cristo alla nostra rigenerazione soprannaturale. Noi sacerdoti applichiamo alle anime i frutti della salvezza in modo sacramentale nella Redenzione soggettiva. Maria invero ha partecipato – Lei sola – allo stesso farsi della Redenzione, al suo momento oggettivo. Perciò ha posto in essere un’azione sacerdotale che trascende quella della Chiesa, tanto nel ministero sacerdotale quanto nel sacerdozio battesimale o comune.
Dalla IV di copertina:
Questo libro è il frutto di un corso di esercizi spirituali che l’autore ha predicato ai sacerdoti, presso la Casa di Esercizi dei PP. Passionisti, a Roma. Un itinerario spirituale alla riscoperta della grandezza del dono del sacerdozio e delle inestimabili ricchezze che esso riversa su chi compie la scelta di essere sacerdote, non solo in virtù del sacramento ricevuto, ma anche e soprattutto con tutta l’esistenza trasfigurata da questo mistero. In una parola: desiderare di avere il Cuore di Maria per accogliere il Cuore sacerdotale di Gesù, farlo proprio e così essere pienamente suoi. Desiderare di essere secundum Cor Mariae per essere pienamente secundum Cor Iesu.
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