THEOLOGICA

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Gli angeli

Anno XVIII, 1-2023

«L’esistenza degli esseri spirituali, incorporei, che la Sacra Scrittura chiama abitualmente angeli, è una verità di fede. La testimonianza della Scrittura è tanto chiara quanto l’unanimità della Tradizione» (CCC 328). Alla luce di quanto dichiarato dal Catechismo, l’Autore esegue un’accurata indagine che tratta le principali questioni dell’angelologia – esistenza, creazione, natura, intelletto, volontà degli angeli, differenze tra angeli buoni e cattivi, ecc. –, sulla base delle fonti certe della Sacra Scrittura, della Tradizione, degli scritti dei Padri della Chiesa e del magistero perenne della Chiesa, ma in un’ottica prevalentemente scotista.

Sancti Franciscales (14)

Ratzinger. Il cristiano e il mondo contemporaneo.

Anno XVIII, 1-2023

“Essere nel mondo e non del mondo”: è questo l’insegnamento che ha lasciato Cristo ai suoi seguaci di ieri, di oggi e di domani. La Chiesa allora, quale rappresentante dell’orbe cattolico, deve per prima farlo suo. Tuttavia, come istituzione umano-divina, essa deve anche inserirsi nel progresso del nostro tempo ed essere per l’umanità sostegno e guida sicura alla verità.

Scotus

Beato Giovanni Duns Scoto: Questione quodlibetale, n. XVIII

Anno XVII, 2-2022

Nel presente articolo l’Autore si accinge a tradurre, dalle Quæstiones quodlibetales, la diciottesima questione in cui il beato Giovanni Duns Scoto  si domanda: l’atto esteriore aggiunge una certa bontà o malizia all’atto interiore? La problematica era stata già trattata dagli Scolastici, i quali  rispondevano generalmente in modo affermativo.

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La vita mistica alla base della spiritualità monistica. La riforma di Cîteaux

Anno XVII, 2-2022

Una delle principali caratteristiche degli scritti di vita ascetico-mistica della spiritualità monastica, con particolare riferimento nel nostro studio ai cistercensi, è il continuo tendere ad un processo che deve portare l’anima all’unione con Dio. L’amore, in questo processo, è il punto di partenza e la forza motrice dell’anima, e Dio è il fine e il mezzo della vita spirituale. 

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Giuseppe di Nazareth: questioni scelte di iosefologia

Anno XVII, 1-2022

La iosephologia è una scienza teologica che purtroppo vive una sorta di appannamento. Tuttavia è necessario riflettere sulla figura di san Giuseppe, data la sua grandezza unica e la sua importanza nel contesto della Mediazione mariana. Lo facciamo in questo saggio esaminando tre tesi: il problema del dubbio di san Giuseppe, propendendo per la soluzione classica che vuole una non conoscenza del mistero da parte di Giuseppe e allo stesso tempo una totale fiducia nella santità della sua Sposa; poi la verginità di san Giuseppe, il suo matrimonio con Maria e quindi il suo essere “custode” della verginità della sua Sposa; infine, un tema poco studiato ma con importati risvolti soteriologici: la partecipazione di san Giuseppe al sacerdozio di Cristo.

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Il papa

Anno XVI, 2-2021

Come scriveva H. U. von Balthasar «la Chiesa non solo ha l’obbligo di essere missionaria, ma la missione è la sua essenza propria». E perché ci fosse sempre questa tensione missionaria ad andare verso tutte le genti, a battezzarle e a farne discepoli di Cristo (cf Mt 28,19-20), il Signore donò alla sua Chiesa un centro e un fondamento propulsore, il papa. Pietro è la “roccia” su cui viene edificata la Chiesa (cf Mt 16,18), «principio e fondamento perpetuo e visibile dell’unità di fede e comunione» e dell’unità e indivisibilità dell’episcopato. La Chiesa è prima edificata sul fondamento di Pietro e degli Apostoli uniti con lui e poi è mandata a tutte le genti, come il Figlio è mandato dal Padre (cf Gv 20,21). L’istituzione gerarchica precede la missione e la fonda così nella sua identità universale. Da un chiaro concetto di ciò che è il papa in relazione alla Chiesa ne deriva anche un concetto distinto di ciò che è la missione della Chiesa, senza che le due dimensioni si mescolino e si dissolvano insieme. Bisogna partire dall’essere per capire cos’è l’operato..

Eucharist

Competenza Eucharistica

Anno XVI, 1-2021

Succede spesso che mentre nei diversi ambiti dello scibile e della vita si richieda una “competenza” adeguata per poter operare, quando invece ci si accosta al mistero dell’Eucaristia prevalgono superficialità e ignoranza che aprono la strada al sacrilegio. Il saggio si propone di rendere edotto chi si accosta a questo grande Sacramento, partendo dall’Eucaristia come mistero di fede, memoriale della Morte di Gesù in Croce, sacrificio di espiazione e soddisfazione vicaria offerta da Gesù al Padre in nostro favore. Con la prima Lettera ai Corinzi, poi, si distingue una degna recezione dell’Eucaristia da una indegna, secondo quanto san Paolo ha ricevuto direttamente dal Signore. Tutto ciò conduce a vivere una vita eucaristica, improntata su tre connotati: obbedienza, offerta e adorazione.

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Il Voto mariano: esempio di sviluppo organico di una dottrina teologica

Anno XV, 2-2020

Questo studio è volto a mostrare il Voto mariano di consacrazione illimitata all’Immacolata, ideato da padre Stefano M. Manelli, Fondatore dei Francescani dell’Immacolata, quale esempio di sviluppo organico di una dottrina teologica. La dottrina sviluppata nei secoli, fino ad arrivare alla sua ultima (o comunque penultima) espressione nel Voto mariano, è la consacrazione all’Immacolata. Partendo dal Sub tuum præsidium si arriva a concetti quali “oblatio”, “deditio”, “schiavitù” fino a “res et proprietas” di san Massimiliano, per giungere così a un voto religioso di consacrazione illimitata all’Immacolata, canonicamente pari ai tre consigli evangelici e loro “forma” o “grembo”. Nell’espressione più recente si vedono bene i primordi e li si sviluppa ulteriormente. Però, se si elimina il tipo più recente, si condanna l’intera dottrina alla corruzione.

Benedict XV

Nel centenario dell’Enciclica Spiritus Paraclitus di Benedetto XV

Anno XV, 2-2020

Questo studio, dopo aver presentato le parti salienti dell’Enciclica di Benedetto XV e averne evidenziato il doppio registro, esortativo e apologetico, ne mostra l’attualità. L’Enciclica prende spunto dal quindicesimo centenario della morte del massimo esegeta, san Girolamo († 420-1920), per riproporre a tutta la Chiesa il suo esempio mirabile di fede nella Parola di Dio scritta – in particolare nella sua ispirazione e nella sua inerranza – e di eroicità nel viverla. Il Papa denuncia poi i gravi pericoli che soggiacciono a certa esegesi cosiddetta scientifica, che si è allontanata dalla retta interpretazione della Bibbia, avendo trascurato gli insegnamenti dei Padri e del Magistero ecclesiastico, in particolare dell’Enciclica di Leone XIII, Providentissimus Deus (1893). Infine, l’articolo mostra come anche oggi (2020) esegeti cattolici sono apertamente in contrasto con l’insegnamento perenne della Chiesa sull’ispirazione e sui suoi effetti, tra cui principalmente l’inerranza o assenza di errori, non solo in ambito scientifico, ma anche e soprattutto nei racconti storici.

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La valutazione dell’atto morale e le deviazioni contemporanee

Anno XV, 2-2020

Dopo una presentazione dell’atto morale, dipendente da tre elementi: dall’oggetto scelto, dal fine che ci si prefigge o dall’intenzione e dalle circostanze dell’azione (ivi comprese le conseguenze), lo studio passa ad enucleare tre problemi teologici contemporanei in riferimento a un’interpretazione morale che privilegia la precedenza delle intenzioni sul bene morale. Primo, una fondazione morale esclusivamente biblica che si volle a partire dai primi anni post-conciliari, prendendo spunto dalla Dei Verbum del Vaticano II; secondo, due teorie teleologiche denunciate da Veritatis splendor, il «consequenzialismo» e il «proporzionalismo», a cui va aggiunta la cosiddetta «opzione fondamentale» o «libertà fondamentale»; terzo, il tentativo dei nostri giorni di leggere Amoris lætitia alla luce di Gaudium et spes ma dimenticando Humanæ vitæ.

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«Oportet enim Illum regnare» (1Cor 15,25).
La regalità sociale di Cristo

Anno XV, 1-2020

La riflessione teologica sulla regalità di Cristo si mostra alquanto attuale, in quanto apre nuove finestre e prospettive sulle problematiche «sulla legittima autonomia delle realtà temporali» che, tuttavia, devono mantenere un «legame specifico con Cristo e con la sua regalità universale», per non incorrere nell’errore di creare un nuovo rapporto tra Chiesa e mondo, relegandolo «ad una possibile unione ventura nell’Aldilà al fine di salvaguardare l’autonomia nel tempo presente». L’Autore ribadisce l’universalità della regalità di Cristo, Dio e Creatore di tutte le cose e vero Uomo che ha redento il mondo a prezzo del suo Sangue. Il Regno di Cristo, spirituale, universale e sociale, si stabilirà pienamente sulla terra per Maria, attraverso il trionfo del suo Cuore Immacolato.

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«Ex solo Patre» ed «ex Patre Filioque».
Due costituzioni teologico-politiche di due grandi spazi

Anno XV, 1-2020

Il confine tra Oriente ed Occidente, è segnato, ancora oggi, dalla distinzione tra ex solo Patre (Oriente) ed ex Patre Filioque (Occidente). La considerazione della monarchia del Padre, sostenuta dagli orientali, rischia di condurre a «trasposizioni teologico-politiche» sul piano della comprensione e della legittimazione dell’istituto monarchico. L’excursus storico compiuto dall’Autore, mostra come ancora oggi «questi due spazi rappresentano, no- nostante la secolarizzazione che li attraversa, due persi- stenti momenti di resistenza». Ma è la Verità che alla fine dovrà trionfare.

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L’educazione nelle scuole parentali cattoliche: principi e finalità

Anno XV, 1-2020

Alla luce della Dottrina sociale della Chiesa, l’Autore focalizza l’importanza dell’impegno educativo della Chiesa nei confronti di tutti gli uomini, rispecchiando così il suo ruolo di Madre che esercita la sua maternità soprannaturale verso i suoi figli, indirizzandoli al fine ultimo che è Dio. Dal dovere della Chiesa a tale maternità è legato il dovere da parte dei genitori di «educare i propri figli, non solo per quanto riguarda il fine soprannaturale dell’educazione, ma anche a proposito dei fini di ordine naturale». Si assiste, al dire dell’Autore, al fenomeno della “secolarizzazione dell’educazione” penetrata purtroppo anche nella Chiesa. Una soluzione efficace sembra essere quella della scuola parentale cattolica che «rivendica la libertà di educazione come espressione del diritto naturale e divino, oggettivo ed universale».

“Dimensione mariana” della vita cristiana

Anno XIV, 2-2019

Muovendo dall’assunto centrale secondo cui la dimensione mariana «è un patrimonio di grazia salvifica nell’anima del cristiano, devoto sincero di Maria Santissima», perché al dire di san Bonaventura, «nessuno può entrare in Paradiso se non passa per Maria che è la porta del Paradiso», il saggio passa in rassegna le manipolazioni e le contraffazioni storiche, antiche e recenti, del mistero di Maria. La Mariologia, scriveva R. Laurentin nel 1996, è stata ridotta a un “ectoplasma” e ciò dovuto a una critica teologica e biblica che di fatti ha smarrito finanche i presupposti di Fede. L’unica alternativa possibile a questo inverno rigido è la Mariologia dei santi, cioè quella Mariologia perenne che è «come il sole che si fa gioco della luce dei fuochi d’artificio».

L’esercizio fondamentale che unisce gli altri esercizi, ovvero, il raccoglimento interiore per mezzo dell’esame di coscienza

Anno XIV, 2-2019

Questo saggio è una traduzione e leggera rivisitazione in lingua italiana (a cura della redazione della nostra rivista) di un’opera di grande valore teologico e spirituale del padre francescano A. Benigar, scomparso nel 1988. L’esame di coscienza è uno strumento di notevole importanza. Conoscersi ed esaminarsi alla luce di Dio è un esercizio che unifica tutte le attività dell’anima. Perciò, dice il padre Benigar, «affinché nella molteplicità delle azioni esterne e degli esercizi di devozione, l’anima non perda la semplicità e l’unità dell’attività dell’anima, e la mente non si divida né si distragga nei diversi esercizi esterni, è necessario uno strumento, o un esercizio unificante, che unisca tutta l’attività dell’uomo e tutti gli esercizi di devozione in un unico e costante impegno per acquisire la santità».

La rivoluzione nella liturgia

Anno XIV, 1-2019

L’Autore, in un accurato excursus storico-teologico-filosofico, dimostra come nella storia la liturgia abbia avuto un ruolo fondamentale nella trasmissione delle verità di Fede, come, purtroppo, anche nella diffusione dell’errore fino all’eresia. La liturgia, infatti, come ben documentato dall’Autore…

«Chiesa in uscita» o uscita dalla Chiesa?

Anno XIV, 1-2019

Questo saggio esamina in modo critico un concetto-chiave del­­l’insegnamento di papa Francesco: «Chiesa in uscita». Concetto che unisce la realtà con una figura. La realtàè la Chiesa, il mistero di fede rivelato da Dio in Cristo e costituito in modo gerarchico sugli Apostoli e sui loro successori; la figurache cerca di spiegare in modo nuovo la realtà è l’“uscita”, l’“uscire”, con allusione all’esodo di Israele dall’Egitto.

La “conversione pastorale” e il progressismo cattolico

Anno XIV, 1-2019

Tema di estrema attualità è quello presentato dall’Autore: il rapporto tra dottrina e pastorale, un rapporto tra due elementi nel quale, invece di mantenere i giusti ruoli all’interno dell’edificio spirituale della Chiesa, questi pian piano sono stati invertiti, al punto che la pastorale ha preso il sopravvento sulla dottrina.

Paradigma metafisico e paradigma ermeneutico: le variazioni nel Magistero sociale post-concilio

Anno XIII, 2-2018

L’A., dopo aver ricordato con il padre Cornelio Fabro che l’origine teoretica delle variazioni moderniste così influenti nella Teologica cattolica sono da ravvisare nell’inversione del rapporto tra essenza ed esistenza, passa a verificare le variazioni del Magistero sociale post-conciliare in tre ambiti:

La tradizione come regola della fede

Anno XIII, 2-2018

Il presente saggio mette a fuoco il tema della Tradizione della Chiesa come regula Fidei, sia nel suo aspetto oggettivo di dottrine contenute nel patrimonio della divina Rivelazione, sia in quello soggettivo di principio normante la fede della Chiesa. Con l’ausilio di sant’Ireneo e di Tertulliano (dalla Chiesa latina), di Origine

Il “fenomeno-Medugorje” al vaglio della Mariologia

Anno XIII, 2-2018

Riportiamo due interviste di don Manfred Hauke sulle apparizioni della Madonna a Međugorje, la cui autenticità è ancora da essere esaminata a fondo e chiarita definitivamente dalla Chiesa. Nel frattempo si è pensato di dare una soluzione pastorale al fenomeno, tacendo però sulla sua bontà dottrinale. La situazione di oggettiva scissione tra dottrina e prassi in cui rimane

Mariologia al vaglio della crisi. Riflessione rapide

Anno XIII, 2-2018

Mariologia al vaglio della crisi. Riflessione rapide Il padre Manelli nel suo saggio espone dapprima il capolavoro del pensiero francescano in riferimento alla predestinazione eterna di Cristo e di Maria, nell’ottica del Primato assoluto e universale di Cristo. Mentre Cristo ha un primato nell’ordo intentionis (prima di ogni creatura Dio prevede e vuole il Figlio), la Madre ha un primato nell’ordo executionis (Cristo è fatto ex muliere).

L’importanza teologica di Humanæ Vitæ e la sua profezia per il nostro tempo

Anno XIII, 1-2018

L’A., dopo aver ricordato con il padre Cornelio Fabro che l’origine teoretica delle variazioni moderniste così influenti nella Teologica cattolica sono da ravvisare nell’inversione del rapporto tra essenza ed esistenza, passa a verificare le variazioni del Magistero sociale post-conciliare in tre ambiti: il bene comune

Perché si ripropongono oggi i falsi argomenti teologico-morali contro le norme stabilite dall’Humanæ vitæ

Anno XIII, 1-2018

A giudizio dell’A. per capire correttamente il pensiero rivoluzionario di Marx è necessario partire dai suoi scritti giovanili, tra cui emerge la sua tesi di laurea. Qui troviamo l’esaltazione della figura mitica di Prometeo, considerato il più grande santo e martire del calendario filosofico. Così si manifestano già le origini hegeliane dell’ateismo prometeico del giovane Marx. Ciò implica il farsi

Merito e dignità nella Teologia cattolica, nella sua continuità e nel suo approfondimento

Anno XIII, 1-2018

Il presente saggio mette a fuoco il tema della Tradizione della Chiesa come regula Fidei, sia nel suo aspetto oggettivo di dottrine contenute nel patrimonio della divina Rivelazione, sia in quello soggettivo di principio normante la fede della Chiesa. Con l’ausilio di sant’Ireneo e di Tertulliano (dalla Chiesa latina), di Origine