Il Voto mariano
Esempio di sviluppo organico di una dottrina teologica

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di Padre Serafino M. Lanzetta – Anno XVI. 2-2020 – sez. Theologica – p. 173-211

Questo studio è volto a mostrare il Voto mariano di consacrazione illimitata all’Immacolata, ideato da padre Stefano M. Manelli, Fondatore dei Francescani dell’Immacolata, quale esempio di sviluppo organico di una dottrina teologica. La dottrina sviluppata nei secoli, fino ad arrivare alla sua ultima (o comunque penultima) espressione nel Voto mariano, è la consacrazione all’Immacolata. Partendo dal Sub tuum præsidium si arriva a concetti quali “oblatio”, “deditio”, “schiavitù” fino a “res et proprietas” di san Massimiliano, per giungere così a un voto religioso di consacrazione illimitata all’Immacolata, canonicamente pari ai tre consigli evangelici e loro “forma” o “grembo”. Nell’espressione più recente si vedono bene i primordi e li si sviluppa ulteriormente. Però, se si elimina il tipo più recente, si condanna l’intera dottrina alla corruzione.

In questo saggio prenderemo in esame il Voto mariano di consacrazione illimitata all’Immacolata così come concepito da padre Stefano Maria Manelli, Fondatore dei Francescani dell’Immacolata, frati, suore e laici appartenenti alla Missione dell’Immacolata Mediatrice (M.I.M.), quest’ultima in continui – tà evolutiva rispetto alla Milizia dell’Immacolata di san Massimiliano M. Kolbe.

I religiosi del suddetto Istituto si consacrano con quattro voti pubblici – il Voto mariano e i tre consigli evangelici –, mentre i laici seguono un cammino spirituale scandito da tre livelli di consacrazione: partendo dalla consacrazione come atto di devozione alla Madonna, passano poi attraverso la consacrazione come emissione del Voto mariano in forma privata, per giungere al terzo grado della professione dei consigli evangelici nel terziariato francescano, innervati tutti nel primo voto costitutivo, appunto il Voto mariano.

Frati, suore e laici sono tutti formati nel grembo materno del Voto mariano e questo in diretta connessione e sviluppo omogeneo e organico rispetto al quarto voto di consacrazione all’Immacolata ideato da san Massimiliano M. Kolbe per i frati delle Città dell’Immacolata in Polonia e in Giappone.

a) Iter mariano storico-dottrinale

In questo saggio, ci prefiggiamo di studiare il Voto mariano alla luce dell’iter storico di approfondimento devozionale e dottrinale della consacrazione alla Madonna. Iniziando con la preghiera mariana più antica, il Sub tuum præsidium (III secolo), giungeremo alla grande stagione della Scuola francese del celebre card. De Berulle, che ha prodotto uno dei più grandi santi mariani, san Luigi M. Grignon da Montfort con il suo Trattato della vera devozione alla Madonna, propedeutico alla spiritualità kolbiana, su cui poi si innesta e fiorisce il Voto mariano.

Infatti, san Massimiliano M. Kolbe, sviluppando il pensiero francescano-mariano in relazione all’appartenenza all’Immacolata, le cui radici vanno ricercate in Santa Maria degli Angeli ad Assisi e in san Francesco divenuto un’altra Maria che genera i suoi figli alla Chiesa1 , dipende, come vedremo, anche da san Luigi M. Grignon da Montfort. Egli, nel tentativo di far sua la dottrina monfortana della schiavitù mariana e in qualche modo di superarla in una nobile emulazione, prova, riuscendoci brillantemente, a coniare qualche nuovo lemma che esprima ancora più in profondità l’appartenenza del consacrato a Maria.

Dall’essere “schiavi” di Maria si arriva all’essere “proprie – tà” di Maria, “cosa”, “nulla” nelle sue mani. Essere consacrati illimitatamente all’Immacolata significa appartenerle senza riserve e senza più una volontà personale che non sia in toto conquistata dall’Immacolata e completamente posta al suo servizio. La volontà dell’Immacolata deve divenire la volontà del consacrato all’Immacolata, fino alla sostituzione mistica dell’Immacolata al suo consacrato: una transustanziazione dell’io umano nell’Io della Vergine in virtù dell’obbedienza soprannaturale ai propri superiori nel contesto della vita religiosa. Tale contesto, che fa da cornice al pensiero kolbiano, è infatti l’alveo nuovo in cui si sviluppa ulteriormente la consacrazione all’Immacolata così come concepita dal Santo martire della carità.

Appoggiandosi su questa marianità e mariaformità senza limiti, il padre Stefano M. Manelli ha potuto a sua volta sviluppare ulteriormente la dottrina della consacrazione all’Immacolata elevandola ad un voto religioso illimitato di totale consacrazione all’Immacolata, appunto il Voto mariano. C’è un passaggio significativo: dal quarto voto di consacrazione alla Madonna voluto da padre Kolbe e inteso quale voto privato (aggiuntivo) con uno spiccato significato missionario, si arriva, con padre Manelli, al Voto mariano quale primo voto della professione religiosa, che si unisce ai tre consigli evangelici quale “forma mariana” della vita religiosa, o, come ama ripetere il Padre Fondatore dei Francescani dell’Immacolata (sigla FI), quale «grembo mariano della vita francescana»2 . Così la consacrazione illimitata all’Immacolata assurge al rango di voto costitutivo della spiritualità dell’Istituto dei Francescani dell’Immacolata, sul quale si innerva la forma di vita francescana e mariana ap – provata dalla Chiesa con l’erezione prima diocesana (1990) e poi pontificia (1998) del novello Istituto religioso. Purtroppo, ormai da sette anni, decisioni ancora del tutto oscure ne hanno decretato il commissariamento. Non ci addentriamo in questa questione che lasciamo al giudizio equo e materno della Santa Chiesa, sperando che un giorno possa arrivare con la luce superna di Colei che, nel libro della Sapienza, viene chiamata e cantata come «Candor lucis æternæ» (Sap 7,26).

b) Sviluppo organico della consacrazione mariana

L’obiettivo di questo saggio è rispondere fondamentalmen – te a una domanda che può certamente fugare anche le ombre e i dubbi che si sono addensati sul Voto mariano per il fatto che l’Istituto è stato oggetto di commissariamento: il Voto mariano è uno sviluppo organico della dottrina della consacrazione alla Madonna? Se sì, recidere questo nuovo ramo innestatosi sul tronco della spiritualità mariana non comporta di fatto un indebolimento dello stesso albero, dal momento che eliminando un ramo vitale e non uno secco, si va a compromettere lo stesso albero e le sue radici? Se si manomette lo sviluppo più recente, espressione del tipo originario, difatti si condanna anche il tipo originario, per usare una terminologia newmaniana che a breve esamineremo. Iniziamo perciò la nostra analisi vedendo da vicino cos’è il Voto mariano.

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1 Vedi san BONAVENTURA DA BAGNOREGIO, Legenda maior, in E. CAROLI (a cura di), Fonti Francescane. Scritti e biografie di san Francesco d’Assisi. Cronache e altre testimonianze del primo secolo francescano. Scritti e biografie di santa Chiara d’Assisi, Edizioni Messaggero, Padova 2004, nn. 1048-1050.

2 Padre S. M. MANELLI, FI, Il Voto mariano della Consacrazione illimitata all’Immacolata. Linee di spiritualità, Casa Mariana Editrice, Frigento 2008, pp. 12-13 (abbrevieremo VM).

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