Catechesi di P. Serafino M. Lanzetta, tenuta a Radio Buon Consiglio il 27 aprile 2020.

Gesù è il «Buon Pastore» che dà la vita per le sue pecorelle. Questo dare la vita è da leggersi in modo sacrificale: Gesù offre la sua vita come sacrificio di riparazione per i nostri peccati. Qui al testo di Giovanni (10,11-14) fa da sfondo la teologia sacrificale del IV carme del Servo sofferente di Isaia 53,10 e il dare la vita in riscatto per molti di Mc 10,45. Due sono le caratteristiche del Buon Pastore: 1) la conoscenza reciproca del Pastore e delle sue pecore è radicata nella conoscenza del Padre e del Figlio; 2) Gesù dà la sua vita in sacrificio per noi. Due allora saranno le caratteristiche per discernere un vero e buon pastore da un semplice mercenario: 1) se egli rimane fedele alla medesima “conoscenza” di Cristo, ovvero nella dottrina del Logos, insegnando il Vangelo secondo la perenne Tradizione e 2) se è infiammato della medesima carità pastorale nel dare perfino la sua vita per la salvezza delle pecorelle. Un mercenario non è interessante al Vangelo né pertanto alle anime da salvare.

Buona visione!

Comments are closed.